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Eccesso esumato
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Lore
Patto dei Tributi Velati
Macabro nella sua rifulgenza.
Zavala chiuse a chiave la porta del suo ufficio. Il gesto furtivo lo mise a disagio, ma non poteva rischiare che qualcuno entrasse. Il video che si accingeva a guardare poteva facilmente essere frainteso.
Al momento, la Città era un covo di dicerie provenienti sia dai cittadini che dai guardiani. Il buco ondulato e persistente sul Viaggiatore teneva tutti sulle spine. Sentire che l'alto comando dell'Avanguardia si stava servendo della magia dell'alveare per rispettare un accordo proposto dalla Megera Regina avrebbe inevitabilmente alimentato le fiamme del panico.
Zavala si sporse cupamente sulla scrivania per guardare l'agente dell'Avanguardia offrire l'ultimo tributo a Eris Morn.
Una volta era semplice, pensò con rammarico. Sterminavamo l'alveare ovunque lo trovassimo e ci sentivamo a posto. Legittimati. Ma negli ultimi anni, situazioni moralmente ambigue come questa erano diventate più comuni e si era fatto sempre più difficile separare gli amici dai nemici.
Nel video, il volto di Eris Morn si illuminava di feroce euforia mentre i tributi le fluivano attraverso. La sua forma dell'alveare sembrava gonfiarsi di potere. Zavala sapeva che Eris si sottoponeva ai rituali con accortezza, almeno per il momento. Ma si chiedeva quanto sarebbe durata la sua lucidità. Gli ammonimenti di Elsie Bray erano stati troppo vividi per poterli mettere da parte, perfino dopo le rassicurazioni di Ikora.
Zavala si staccò dal video per guardare fuori dalla finestra, verso il Viaggiatore. La ferita che gli trapassava il fianco gli ricordava la posta in gioco. I motivi per cui stavano correndo tali rischi.
Sospirò, chiedendosi quanti altri compromessi avrebbero dovuto accettare prima della fine.
